Dal 2000, il 27 gennaio è “Giorno della Memoria”: la commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, della Shoah (cioè sterminio del popolo ebreo) e in onore di coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. La scelta di tale data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim, maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz, scoprendo il suo campo di concentramento e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo il genocidio nazista.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare i campi di annientamento di Chelmno e Belzec, ma questi erano vere e proprie fabbriche di morte, dove i deportati venivano immediatamente gasati, e quindi dove non erano presenti prigionieri che testimoniassero le sevizie. Auschwitz invece mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
Lo scopo dell’appuntamento di Orta sarà quello di ribadire quanto la storia sia maestra. Cosa accadrebbe se forze armate tornassero ad imporre il loro volere? Cosa accadrebbe se i civili fossero privati della propria libertà? Cosa accadrebbe se venisse azzerata la nostra identità?
La compagnia di animazione teatrale “Albero Cavo” cercherà di introdurre la serata con delicatezza e rispetto per la serietà dei temi trattati e delle persone che hanno vissuto quei terribili anni. Lo sterminio ebreo nei paesi del lago Maggiore ed Orta sarà proposto attraverso filmati dell’epoca e testimonianze dei sopravvissuti, che si alterneranno ai commenti del professor Francesco Ruga.
Matteo Giacomini conclude “Vogliamo ricordare che le persecuzioni e le atroci torture di ieri e di oggi nei confronti di popoli, di deportati militari, di prigionieri politici, di zingari, di malati di mente, di omosessuali e di disabili, potrebbero essere prevalsi da uno dei mali peggiori della nostra società: l'indifferenza”.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare i campi di annientamento di Chelmno e Belzec, ma questi erano vere e proprie fabbriche di morte, dove i deportati venivano immediatamente gasati, e quindi dove non erano presenti prigionieri che testimoniassero le sevizie. Auschwitz invece mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
Lo scopo dell’appuntamento di Orta sarà quello di ribadire quanto la storia sia maestra. Cosa accadrebbe se forze armate tornassero ad imporre il loro volere? Cosa accadrebbe se i civili fossero privati della propria libertà? Cosa accadrebbe se venisse azzerata la nostra identità?
La compagnia di animazione teatrale “Albero Cavo” cercherà di introdurre la serata con delicatezza e rispetto per la serietà dei temi trattati e delle persone che hanno vissuto quei terribili anni. Lo sterminio ebreo nei paesi del lago Maggiore ed Orta sarà proposto attraverso filmati dell’epoca e testimonianze dei sopravvissuti, che si alterneranno ai commenti del professor Francesco Ruga.
Matteo Giacomini conclude “Vogliamo ricordare che le persecuzioni e le atroci torture di ieri e di oggi nei confronti di popoli, di deportati militari, di prigionieri politici, di zingari, di malati di mente, di omosessuali e di disabili, potrebbero essere prevalsi da uno dei mali peggiori della nostra società: l'indifferenza”.
ORTA: “ONDE NEL SILENZIO: LA SHOAH NEI PAESI DEI LAGHI D’ORTA E MAGGIORE”
27 gennaio 2013 Evento passato
Bolzano Novarese (Apre il link in una nuova scheda)
Domenica 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria e l’amministrazione comunale di Orta San Giulio lo ricorderà in un modo decisamente inconsueto.
La sua Giunta propone infatti a residenti, villeggianti e turisti domenicali l’opera “Onde nel Silenzio: la Shoah nei paesi dei laghi d’Orta e Maggiore”, portata in scena dalla Compagnia “Albero Cavo” di Bolzano Novarese.
Dalle 16.30 in piazza Motta e nel Palazzotto, gli ospiti verranno invitati a riflettere sulle cause e conseguenze di quegli anni di furia razziale, attraverso immagini e testimonianze. Matteo Giacomini, ortese e membro attivo di “Albero Cavo” anticipa: “Sarà un appuntamento per non dimenticare ciò che la storia insegna, ma che la quotidianità ed i fatti di cronaca non tengono in considerazione”.
Interverranno i sindaci della zona ed autorità civili. Ingresso gratuito.
La sua Giunta propone infatti a residenti, villeggianti e turisti domenicali l’opera “Onde nel Silenzio: la Shoah nei paesi dei laghi d’Orta e Maggiore”, portata in scena dalla Compagnia “Albero Cavo” di Bolzano Novarese.
Dalle 16.30 in piazza Motta e nel Palazzotto, gli ospiti verranno invitati a riflettere sulle cause e conseguenze di quegli anni di furia razziale, attraverso immagini e testimonianze. Matteo Giacomini, ortese e membro attivo di “Albero Cavo” anticipa: “Sarà un appuntamento per non dimenticare ciò che la storia insegna, ma che la quotidianità ed i fatti di cronaca non tengono in considerazione”.
Interverranno i sindaci della zona ed autorità civili. Ingresso gratuito.
Costo
Gratuito
Contatti
Nome | Descrizione |
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Organizzazione | Compagnia “Albero Cavo” - Bolzano Novarese |